Turismo, ristoranti tipici: riscoperta tradizione gastronomica sarda
CAGLIARI, 10 AGOSTO 2012 – Riscoperta della tradizione gastronomica regionale, tutela delle produzioni tipiche, valorizzazione turistica di luoghi meno noti e miglioramento di qualità e trasparenza del servizio offerto ai consumatori. Sono i presupposti su cui si basa il progetto ‘Ristoranti tipici della Sardegna’, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Luigi Crisponi. L’iniziativa di promozione, nel quale rientra anche la realizzazione di percorsi enogastronomici, che consentano la scoperta di paesi e territori al di fuori dei circuiti turistici più noti, è rivolta a tutti i ristoranti sardi che prediligono la proposta e la realizzazione di piatti della migliore tradizione locale e utilizzano nella preparazione delle pietanze materie prime prodotte nell’Isola. Questi locali potranno ‘fregiarsi’ dell’attribuzione del marchio regionale ‘Ristorante tipico della Sardegna’.“Si tratta di una misura intesa – spiega l’assessore Crisponi – innanzitutto, a rivitalizzare l’intero settore ristorativo, ma è anche un’azione forte di tutela e di rilancio delle culture gastronomiche del territorio e, contestualmente, di valorizzazione delle produzioni regionali di qualità (anche attraverso la loro esposizione e vendita all’interno dei ristoranti aderenti al marchio) e della cosiddetta filiera corta agroalimentare. L’iniziativa sarà concepita, infatti, in un ottica di sistema, integrata con l’economia, la cultura e il turismo, capace di coinvolgere un ampio sistema di operatori e interessi commerciali, economici e sociali”.Il progetto prevede le seguenti azioni: riconoscimento dei ristoranti tipici della Sardegna; creazione del marchio e definizione del disciplinare d’uso: l’iniziativa si fonda sull’adesione volontaria dei titolari (e gestori) di un’attività di ristorazione al rispetto di un apposito disciplinare che verrà predisposto dall’assessorato del Turismo (le proposte di acquisizione del marchio verranno valutate dall’assessorato); creazione di un circuito dei ristoranti aderenti al marchio attraverso apposite modalità di selezione a evidenza pubblica; azione di valorizzazione, promozione e sostegno del marchio e del circuito, finalizzandolo alla massima integrazione tra la rete commerciale e le piccole e medie imprese dell’agricoltura e artigianali; azione di formazione e sensibilizzazione verso imprenditori e operatori della ristorazione.Il ristorante tipico dovrà soddisfare questi requisiti, che saranno inseriti nel disciplinare: proporre ricette della tradizione gastronomica locale, utilizzare prodotti tipici locali, avere una carte dei vini con una significativa presenza di etichette locali e una carta delle acque minerali sarde, presentare una carta o una selezione di olii extravergine di oliva sardi, evidenziare l’offerta tipica in ogni forma di comunicazione (anche con traduzione dei piatti in lingua locale) e possibilità di attrezzare appositi corner per la vendita al dettaglio delle produzioni tipiche regionali.
Sarà istituto un ‘Elenco regionale de Ristoranti tipici’, che sarà utilizzato secondo le modalità ritenute di volta in volta idonee per perseguire rilancio e rivitalizzazione del settore (divulgazione via web, anche attraverso i portali regionali, promozione e divulgazione dell’iniziativa sui giornali, riviste specializzate nazionali ed estere, messa in rete dei ristoranti tipici della Sardegna a livello regionale e interregionale), comprese azioni di sistema: generazione di percorsi di turismo enogastronomico o altri interventi mirati direttamente alla salvaguardia dei ristoranti tipici e loro inserimento in più ampi programmi di promozione turistica e culturale attivati dalla Regione, anche con eventuali criteri premiali.
Sarà assegnata ai ristoranti selezionati una targa da esporre all’ingresso del locale e un’altra attestazione da esporsi all’interno del ristorante per un’immediata riconoscibilità da parte dell’utenza.